Un momento dell’inaugurazione della Galleria del Tempo alle Scuderie del Palazzo Reale di Napoli. ph. Mario Laporta/KONTROLAB. In alto, Palazzo Reale

“La Galleria del tempo” è una mostra multimediale dedicata alla storia della città di Napoli dalla fondazione ai giorni nostri ma è anche un ritorno alle Scuderie borboniche, recentemente restaurate con le antiche mangiatoie in bella vista, che permettono il susseguirsi di questo racconto come se si entrasse in un tunnel immaginifico, secolo per secolo.
Si inizia con la ricostruzione virtuale stratigrafica del centro storico e dalle bellissime lastre marmoree dei Giochi Isolimpici, ritrovate durante i lavori della metropolitana, fermata Duomo. Sono gli elenchi degli atleti vincitori ai Giochi istituiti in onore dell’Imperatore Augusto e che si svolgevano ogni 5 anni nella zona tra Corso Umberto e Piazza Nicola Amore, nei pressi di un grandioso Anfiteatro. Grazie alla fama di queste gare, per circa tre secoli Napoli fu un polo attrattivo per tutte le province orientali dell’Impero Romano e le città partecipanti erano oltre 60.
Fiancheggiando le mangiatoie, il percorso attraversa l’epoca angioina e poi aragonese con ologrammi, video e stampe che rievocano i momenti salienti delle dinastie.
Per l’età vicereale e poi borbonica troviamo alcuni elementi decorativi provenienti dalle chiese del centro storico, come le maioliche pavimentali. Il percorso continua con un excursus sullo sviluppo architettonico del Palazzo Reale, seguito da quello di altri edifici come la Reggia di Portici, per poi arrivare alla sezione novecentesca in cui sono proiettati alcuni estratti video, da film che sono pietre miliari nella storia cinematografica italiana e non solo: Le mani sulla città di Rosi e Paisà di Rossellini. Da un lato lo sguardo duro e razionale sullo sviluppo smodato e corrotto dell’espansione urbanistica, dall’altro gli occhi malinconici e veri sull’avanzata delle truppe alleate in Italia.
Il percorso espositivo si conclude in modo originale, attraversando un corridoio sulle cui pareti è proiettato un vicolo che vive la sua giornata quotidiana tra suoni, voci e colori.
L’intento di divulgare il più possibile la storia della città è certamente lodevole, in un momento in cui c’è bisogno di capire che il patrimonio storico-artistico non è qualcosa da ammirare in una teca ma è la strada che viviamo ogni giorno, i portoni che attraversiamo, gli scorci che guardiamo. Se però il virtuale è la via da seguire, bisognerebbe comunque maggiormente integrare la funzione didattica e rievocativa del reperto là dove non ci si affida alle cosiddette “experience” immersive.
Nel caso specifico della Galleria del tempo, che infatti non nasce con un intento immersivo, l’ibrido tra il digitale e la preziosità di un pezzo esposto non si spinge abbastanza oltre e lascia troppi punti affidati alla cartellonistica e alle didascalie. Può essere un aspetto che andrebbe arricchito maggiormente, avendo l’enorme fortuna di avere depositi colmi di testimonianze che altro non possono fare se non essere un valore aggiunto.
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Aperta tutti i giorni, escluso il mercoledì
Dalle 9.00 alle 16.00, ultimo ingresso alle ore 15.00

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