Avrebbe compiuto settant’anni Mario Scarpetta. E lunedì 4 dicembre, alle 21 il mondo teatrale, insieme agli amici che lo ricorderanno a Napoli da Madalù eventi, in via Ferrante Loffredo, 15 (nelle adiacenze di piazza Nazionale).
Sarà così ripercorsa la storia umana e teatrale dell’artista della dinastia teatrale partenopea più importante e longeva d’Italia, pronipote di Eduardo e nipote di Vincenzo, scomparso prematuramente diciannove anni fa, il 14 novembre 2004, all’età di 51 anni.
Sarà proposta anche la mostra Il sorriso e l’attore, curata da Pino Miraglia. Interverranno, tra gli altri, Maria Basile Scarpetta, il critico Giulio Baffi, il produttore storico Gianni Pinto, attualmente presidente del teatro Trianon Viviani, e il regista Francesco Saponaro.
Pronipote di Eduardo Scarpetta, padre naturale dei fratelli De Filippo, e nipote di Vincenzo Scarpetta, Mario nasce a Roma il 4 dicembre del 1953, da Eduardo, un ufficiale dell’aeronautica che ha preferito la carriera militare a quella del palcoscenico.
Per tutta l’infanzia e l’adolescenza, respira aria di teatro: la casa dove vive è carica di riferimenti, echi continui e immagini legate al teatro; inoltre nello stesso palazzo degli Scarpetta, in via Vittoria Colonna, vive Vittorio Viviani, figlio di Raffaele e grande storico di teatro, il quale ha sposato la zia di Mario, Dora Scarpetta.
Abbandona gli studi universitari di chimica per il teatro nel 1972, quando esordisce come comparsa nella compagnia dello zio Eduardo De Filippo nello spettacolo Le bugie con le gambe lunghe. Via via Eduardo gli affida parti di sempre maggiore rilievo, intuendo la sua grande predisposizione al teatro e il suo talento innato.
Dopo il ciclo scarpettiano con Eduardo e dopo varie esperienze con Armando Pugliese e Roberto De Simone, Mario forma una propria compagnia e dal 1979 al 1981 mette in scena al teatro Cilea di Napoli la sua prima trilogia scarpettiana come interprete e regista (‘O scarfalietto, Tre pecore viziose e ‘O miedeco dei pazzi), tutta ripresa e trasmessa dalla Rai, e successivamente Miseria e nobiltà. Con lui, in compagnia, Geppino Anatrella, Dolores Palumbo, Tullio Del Matto e Maria Basile, che sposa circa dieci anni dopo e dalla quale ha i due figli Carolina ed Eduardo.
Per lui anche cinema e televisione tra cui Antonio Petito artista comico di Gennaro Magliulo e Taranto story per la Rai. Tra i suoi film, La patata bollente e Banana Joe di Steno, Ferie d’agosto di Paolo Virzì e Aitanic di Nino D’Angelo.
Mario Scarpetta si spegne improvvisamente la mattina del 14 novembre 2004, all’età di 51 anni, all’ospedale dei Pellegrini di Napoli, dove è stato ricoverato dopo un malore. Giusto qualche giorno prima dell’intervento chirurgico in una clinica tedesca per la rimozione di un tumore alle corde vocali.

Qui sopra e in copertina, Mario Scarpetta fotografato da Pino Miraglia


Protagonists/ Naples remembers Mario Scarpetta. The smile and the actor: a life in the name of theater
He would have been 70 years old, Mario Scarpetta. And on Monday, December 4, at 9 p.m., the theater world and his friends will pay tribute to him at Madalù eventi in Naples, Via Ferrante Loffredo, 15 (next to Piazza Nazionale).
The human and theatrical history of the artist from the most important and longest surviving Neapolitan theatrical dynasty, great-grandson of Eduardo and grandson of Vincenzo, who died prematurely 19 years ago on November 14, 2004 at the age of 51, will be recalled.
The exhibition The Smile and the Actor, curated by Pino Miraglia, will also be proposed. Among the speakers will be Maria Basile Scarpetta, the critic Giulio Baffi, the historical producer Gianni Pinto, currently president of the Teatro Trianon Viviani, and the director Francesco Saponaro.
Great-grandson of Eduardo Scarpetta, the De Filippo brothers’ biological father, and grandson of Vincenzo Scarpetta, Mario was born in Rome on December 4, 1953, the son of Eduardo, an air force officer who chose a military career over the stage.
Throughout his childhood and adolescence, he breathed the air of the theater: the house where he lived was full of references, constant echoes and images related to the theater; moreover, in the same building as the Scarpettas, in via Vittoria Colonna, lived Vittorio Viviani, Raffaele’s son and a great theater historian, who married Mario’s aunt, Dora Scarpetta.
He gave up his university studies in chemistry in 1972 in favor of the theater, where he made his debut as an extra in the play Le bugie con le gambe lunghe, in the company of his uncle Eduardo De Filippo. Gradually Eduardo entrusted him with more and more important roles, recognizing his great flair for the theater and his innate talent.
After the Scarpetti cycle with Eduardo, and after various experiences with Armando Pugliese and Roberto De Simone, Mario formed his own company and from 1979 to 1981 staged at the Teatro Cilea in Naples his first Scarpetti trilogy as actor and director (‘O scarfalietto, Tre pecore viziose and ‘O miedeco dei pazzi), all of which were filmed and broadcast by RAI, and later Miseria e nobiltà.
He worked with Geppino Anatrella, Dolores Palumbo, Tullio Del Matto and Maria Basile, whom he married ten years later and with whom he had two children, Carolina and Eduardo.
For him also film and television including Antonio Petito comic artist by Gennaro Magliulo and Taranto story for the Rai. His films include Steno’s La patata bollente and Banana Joe, Paolo Virzì’s Ferie d’agosto and Nino D’Angelo’s Aitanic.
Mario Scarpetta died unexpectedly on the morning of November 14th, 2004, at the age of 51, at the Pellegrini Hospital of Naples. Just a few days before he had undergone an operation in a German clinic to remove a tumor from his vocal cords.

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