Solving, Un film documentario sulla crisi dell’imprenditoria italiana di Giovanni Mazzitelli.
la storia tragica socio-economica del nostro paese degli ultimi anni che ha spinto per disperazione tanti imprenditori e operai al suicidio. Ogni uomo privato del lavoro perde la propria dignit . Non è facile sopportare l’impossibilit  di procurare il necessario per i propri figli. Non si sente più degno di essere marito e padre. Deluso senza futuro sceglie la morte. Salvatore Mignano, imprenditore campano, ha ispirato la storia e ha voluto raccontarla.
Figlio di contadini, amante della vita agreste, tenta la strada del commercio. Compra da altri paesi batterie per auto e le rivende con il suo marchio SMA. Costruisce una fabbrica per la produzione. Con gli altri paesi i rapporti commerciali sono ottimi ma gli enti italiani gli ostacolano l’attivit  ritardando i pagamenti di oltre due anni. Inizia la crisi. Aumentano i debiti. Le banche non gli fanno più credito pur essendo cliente da oltre trenta anni. La sua moralit  lo tiene lontano dagli strozzini. Abile imprenditore sceglie la diversificazione. Privodi esperienze entra nella produzione cinematografica senza abbandonare la fabbrica per il sostegno morale ed economico dei suoi operai che, non lasciandolo solo, gli danno forza.
Mazzitelli, regista/sceneggiatore, ha 27 anni. Racconta la tempesta che sconvolge la vita di Mignano. La realt  diventa vera con i veri protagonisti in scena Salvatore, le figlie, gli operai. La telecamera segue ognuno nel proprio lavoro. I primissimi piani, portando in sala i loro volti, affianca ogni personaggio agli spettatori. La comunicazione diventa diretta. proprio impossibile distrarsi e non ascoltarli. Le scene si susseguono come gocce d’acqua. Una dopo l’altra cadono. Non bagnano ma fanno tanto riflettere. Si pensa a molti giovani e adulti costretti ad emigrare e a coloro che sopravvivono rimanendo in trincea a lavorare in Italia. La narrazione tragica lascia spiragli in un futuro diverso e invita a non perdere la speranza.
Tiziana Marrone, moglie dell’imprenditore bolognese Giuseppe Campaniello suicida, racconta il suo dolore di moglie che non ha intuito il dramma del marito, uomo attento a non creare turbamenti in famiglia. Mignano le ha promesso un aiuto e un lavoro.

Francesco Alberoni, sociologo, Franco Di Mare, giornalista, Sergio Luciano, economista,
spiegano il ruolo del Mignano imprenditore nella societ . Alcuni professionisti collaborano con Mignano nelle sue attivit  rendendo il film un documento di utili consigli per molti.
Mazzitelli, collabora con S.M.C.di Napoli, nel 2011 vince due premi al Festival di Venezia e scrive la sceneggiatura di “Vitriol”. Collabora nel 2010 in “La-Bas- educazione criminale”.
Il montaggio è di “Libera Scena Ensemble”. Musiche di Gianluca Brugnano e Francesco Guarnaccia. La fotografia è dello stesso regista. Il soggetto è di Mignano.
Alla conferenza stampa al cinema Modernissimo regista e soggettista hanno ripetuto gli stessi concetti espressi nel film soffermandosi sulla autenticit  della storia intima dei protagonisti attori.
Dal 20 febbraio il film è, per una settimana in orari diversi per permettere la visione a molti, nelle sale di Campania, Puglia, Sicilia, Lazio, Piemonte, Lombardia, Abruzzo, Liguria. stato presentato in anteprima nel 2013 a “Aspettando il Social World Film Festival”, “Popoli e Religioni” in “Umbria International Film Festival”, in ottobre a Napoli “Le Quattro Giornate del Cinema di Napoli”, premio “Nino Manfredi” come migliore lungometraggio e Mignano per la migliore interpretazione al Festival del Cinema della Ciociaria.

In foto, la locandina del film, Salvatore Mignano e Tiziana Marrone

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