A dispetto di ogni forma di statica musealizzazione dell’arte e in risposta all’esigenza di uno spazio-arte tout court la galleria Franco Riccardo artivisive dedica una sala, la FLY PROJECT, allo sviluppo e alla realizzazione di mostre e work in progress, incanalati lungo i condotti tematici della contemporaneit .
Quest’anno il filo rosso è più che mai d’attualit  ovvero “l’arte in crisi” come crisi di settore e settore innestato in un contesto di crisi globale. L’arte figurativa ha da sempre avuto la prerogativa di comunicare con l’immediatezza impattante dell’immagine che oltrepassa il muro delle diversit  linguistiche e culturali.
Se l’arte odierna necessita di forbiti”sottotitoli” di storici e critici che con parole ad effetto e voli pindarici nobilitano di significati dei contenitori vuoti è forse perch l’arte ha smesso di comunicare?
D’altro canto l’arte è frutto e figlia del tempo storico che la partorisce e questa arte segna l’irrazionalit  e l’inquietudine del tempo in cui stiamo vivendo. Il tentativo di capire il processo di globalizzazione e perdita di alterit  in atto nel mondo contemporaneo significa forse tentare di vederne un importante anticipazione nel postmoderno. L’analisi della crisi e dei meccanismi che sottendono a essa per affrontarla con coscienza “cercando il momento maieutico che ne può derivare” è il leitmotiv del progetto, a cura di Stefano Taccone, con il contributo del poeta Gabriele Frasca e del musicologo Carlo Mormile.
L’inaugurazione è prevista per sabato 15 gennaio ore 12 con la presentazione al pubblico del calendario di incontri che si snoderanno nel corso dell’anno corrente e con la personale, alle 18.00, di Valentina Vetturi dal titolo “La pendolare”.
La mostra ha origine da una performance dall’omonimo titolo realizzata nell’ambito di Living Layers, progetto di domicilio per artisti curato da Wunderkammern in collaborazione con il Macro che prevedeva la condivisione dell’artista per una settimana, 8 ore al giorno, della condizione dei lavoratori pendolari che quotidianamente ingorgano il treno della Casilina con un afflusso di azioni-ripetizioni apparentemente noiose ma essenziali per indagare il nesso tra distanza e sospensione temporale, tra al vicinanza fisica ed alienazione di massa.
La performance si inserisce in un piano di ricerca a ampio spettro che l’artista compie nel tentativo di sondare le qualificazioni specifiche di ciò che noi definiamo il Tempo ” Che cos’è dunque il tempo? Se nessuno me lo chiede, lo so; se voglio spiegarlo a chi me lo chiede, non lo so più”.

La Mostra è aperta al pubblico fino al 7 febbraio
orario 11-20, dal luned al venerd
Piazzetta Nilo 7, Napoli
Per ulteriori informazioni info@riccardoartivisive.it

In foto, una scheggia della performance "La pendolare"

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