“Nell’ardore della nostra camera”. S’intitola così il monologo che Donatella Busini (foto), nelle vesti di vedova frustrata e sottomessa (ma anche irriverente), propone nell’ambito della rassegna itinerante napoletana, Wunderkammer (undicesima edizione) venerdì 16 febbraio alle 21 alla Casina pompeiana, in villa comunale.
Il testo è di Massimo Sgorbani per la regia di Paolo Orlandelli. Nel delicato momento di passaggio tra il secolo XX° e il XI°, quando cadono i tabù e la religione cattolica comincia a collassare sotto il peso dell’anacronismo e dell’ipocrisia, Sgorbani apre e fotografa il contenuto di uno di quegli “armadi” che in molti preferiscono tenere ben chiusi, perché fa male constatare la piccolezza e la meschinità di un’educazione che ha prodotto soprattutto dei rivoltanti mostri.
Una confessione, ma anche un meccanismo di vivisezione nel descrivere i rimuginii che gorgogliano nei più profondi recessi dell’animo umano. Imbarcato in un una sonda microscopica, lo spettatore procede tra gli strettissimi meandri del cervello, si inerpica lungo i gangli e scivola nelle sinapsi, tra sogni, ricordi e avvenimenti. Alla fine riemerge dal corpo dei personaggi in cui è impossibile non riconoscersi.
L’iniziativa, che è realizzata in collaborazione con il Comune di Napoli, ha il sostegno di BabelAdv, La Sibilla Vini, Gay Odin ed Edizioni Jonglez. Poterte acquistare i biglietti su wunderkammernapoli.com
Per saperne di più
info@wunderkammernapoli.com

WunderKammer/ Casina pompeiana: “In the ardor of our room,” Donatella Busini is a frustrated and submissive widow

“In the ardor of our room”. This is the title of the monologue that Donatella Busini (a frustrated and submissive widow, photo) offers as part of the Neapolitan touring show Wunderkammer (11th edition) on Friday, February 16th at 9 pm at the Casina Pompeiana, in the Municipal Villa.
The text is by Massimo Sgorbani, directed by Paolo Orlandelli. In the delicate moment of transition between the 20th and the 21st century, when taboos fall and the Catholic religion begins to collapse under the weight of anachronism and hypocrisy, Sgorbani opens and photographs the contents of one of those “cupboards” that many prefer to keep closed, because it hurts to see the smallness and meanness of an education that has produced, above all, revolting monsters.
A confession, but also a vivisectionary mechanism to describe the brooding that bubbles in the deepest recesses of the human soul. Like a microscopic probe, the viewer travels through the brain’s narrow meanderings, climbing along the ganglia and slipping into the synapses, through dreams, memories and events. In the end, it emerges again from the bodies of the figures where it is impossible not to recognize oneself.
The initiative, produced in collaboration with the Municipality of Naples, is supported by BabelAdv, La Sibilla Vini, Gay Odin and Edizioni Jonglez. Tickets can be purchased at wunderkammernapoli.com.

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