Uscirà il 27 ottobre in anteprima all’UCI Cinema e il 28 per il grande pubblico in tutte le sale cinematografiche il primo film di Giusy Attanasio, tanto atteso dai suoi fan. Interamente girato a Napoli, in lingua napoletana, con la regia di Nilo Sciarrone, la pellicola è incentrata proprio sul mondo della canzone neomelodica, con riprese anche nella storica casa discografica “Zeus Record”.

In pagina, la locandina del film e foto del backstage

Giusy Attanasio nota alle cronache per una polemica con Nino D’Angelo a proposito della musica neomelodica, che la stessa cantante, in conferenza stampa al Caffè Gambrinus ha provveduto a sedare, è dunque la protagonista di Io Giusy. Nel cast della pellicola, figurano – tra gli altri – Vincenzo Pirozzi, Antonio Buonomo, Gaetano Amato, Angelo Di Gennaro, Rosa Miranda e Antonio Fiorillo.

Giusy è una ragazza di origini umili, da anni fidanzata con Antonio. Orfana di madre dall’età di 6 anni, lei e il padre lavorano nel salone per parrucchieri del signor Mario. Ma il suo sogno è quello di fare la cantante. Sogno che trova tanti ostacoli sul suo cammino: la difficoltà di inserirsi nel mercato neomelodico e il padre che non gli dà il suo appoggio, consapevole del percorso difficile chela ragazza sta per intraprendere. Quando incontra il sedicente produttore Gianni Russo le sembra di toccare il cielo con un dito.
Ma il raggiro è dietro l’angolo. Tante le vicissitudini, anche sentimentali, tanti i bastoni tra le ruote e i momenti di sconforto. Alla fine la ragazza riesce a coronare il suo sogno e sale in vetta alle classifiche con una canzone, ‘O re do core mio’, che la madre aveva scritto a suo padre prima di morire.

Nei panni del padre, Angelo Di Gennaro, attore comico che nel film ricopre un ruolo completamente diverso. «Non avevo il background dei matrimoni, né esperienza nel comparto della canzone neomelodica, per cui, quando mi hanno proposto di prendere parte al film la mia paura più grande era quella di potermi sentire un pesce fuor d’acqua. Invece la sensazione è andata in tutt’altra direzione. Il racconto del film è una storia vera, né veloce né patetica, è la storia che si cela dietro a ogni porta di casa».
Le musiche sono a cura di Alberto Costa, che ha avuto a disposizione per la registrazione delle colonne sonore ben 40 elementi d’orchestra.
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