Può una scrittura essere sensibile? Quella di Ilia Tufano sì. L’artista napoletana torna, dopo cinque anni, a Castel dell’Ovo con una nuova esposizione: “Sensibili Scritture” è il titolo. Opening martedì 26 giugno alle 16.30.
In mostra una serie di lavori frutto di una ricerca da tempo centrata sulla contaminazione tra scrittura e pittura: dipinti che dalla parete si prolungano grazie a superfici specchianti sul pavimento, dipinti ad olio, piccole installazioni e libri d’artista. Fino al 16 luglio 2018 sarà possibile ammirarli nella sala delle Terrazze del castello più antico di Napoli.


A ribadire lo stretto legame tra poesia e pittura, il giorno dell’inaugurazione, un reading di poesia sul tema della parola (ore 18): i testi, che i poeti leggeranno, entreranno nel catalogo che sarà pubblicato dopo l’evento realizzato in collaborazione con l’assessorato alla cultura e al turismo del comune di Napoli e l’associazione culturale Tempo Libero.
Interverranno: Lello Agretti, Viola Amarelli, Giuseppe Bilotta, Alfonsina Caterino, Floriana Coppola, Marco De Gemmis, Salvatore Di Natale, Emmanuel Di Tommaso, Enrico Fagnano, Costanzo Ioni, Mimmo Grasso, Eugenio Lucrezi, Giovanna Marmo, Giorgio Moio, Paola Nasti, Marisa Papa Ruggiero, Antonio Perrone, Angelo Petrella, Antonio Pietropaoli, Ugo Piscopo, Enzo Rega, Lina Sanniti, Enza Silvestrini, Luigi Trucillo. Con l’eccezionale partecipazione di Giulia Niccolai.
Ilia Tufano ritorna a Castel Dell’Ovo per «raccontare – con l’energica delicatezza che la contraddistingue – il percorso compiuto in questo tempo di intenso lavoro in cui ha realizzato tante opere per mostre collettive e personali». Esordisce così il testo che Clorinda Irace, presidente di Tempo Libero, nonché protagonista di numerose iniziative di successo e acuta interprete del mondo dell’arte, ha dedicato alla mostra.
La contaminazione fra scrittura e arte, prosegue Irace, «è il Leitmotiv di Ilia Tufano… …lettere, parole, inconsueti alfabeti, tracce di scrittura che emergono da colori, forme… prendono vita in svariati materiali come la carta e il plexiglas di “Metamorfica luna”, opera che riprende il tema leopardiano della luce lunare ma vi sovrappone quello dello specchio: la luna si riflette in un verde che allude alla vegetazione e sembra così subire una metamorfosi, da astro “indifferente” sembra scendere sulla terra e incontrare la concretezza del manto erboso, del nostro mondo di suoni e voci».

Nelle foto, alcune opere in mostra: "Neapolis" (in alto), qui sopra,"Metamorfica luna"\ilmondodisuk.com
Nelle foto, alcune opere in mostra; qui sopra,”Metamorfica luna”

”Quell’ambiguo rinvio mimetico” è il titolo dell’ampio, impegnativo testo che Dario Giugliano ha voluto dedicare all’approfondimento in chiave filosofica della mostra che, secondo lo studioso, reca l’opportuno titolo di “Sensibili scritture”, fornendo l’occasione per tornare a riflettere su alcune questioni che gli stanno particolarmente a cuore, prima tra tutte quella relativa alla cosiddetta scrittura visuale, alla capacità della scrittura di caricarsi di una sensibilità soggettiva, di veicolare una comunicazione che fa presa sulle emozioni, sull’immaginazione.
«Ilia Tufano – scrive Giugliano – … si concentra con evidenza pure su un altro problema, quello del rispecchiamento, della riflessione, della specularità – condizione che rinvia in toto alla questione della rappresentazione o riproduzione della realtà». Pone così in evidenza un altro tema, quello «del meccanismo mimetico stesso, grazie al quale… l’uomo è in grado di pensare, di pensarsi e pensando(si) di agire, modificando il (suo) mondo».
Spiega l’artista: «Da sempre cogliamo le cose riflesse nelle pozzanghere, nelle superfici d’acqua, ci turbano gli specchi e le ombre ci stregano. E così la luce lunare restituisce un aspetto del mondo assolutamente altro rispetto a quello che guardiamo di giorno. Forse perché l’immagine che si deforma, si altera, si presenta come altro da sé. Fin dal mito di Narciso, induce a cogliere il mondo non come stabile presenza che possiamo solo passivamente rispecchiare, ma come continuo mutamento, trasformazione metamorfica, impermanenza, aware, secondo il pensiero Zen».
Una splendida luna viene proposta anche in un suggestivo tondo in cui compare la cartapesta, un richiamo alla tradizione locale e al lavoro di Rosa Panaro, artista che ha fatto di questo materiale l’elemento pregnante della sua arte e che si ritrova anche in un’altra opera: “Neapolis” (foto in alto).
Una cartolina di Napoli che si articola su sette rettangoli di cm 30X120 e dove note di colore invitano ciascuno a comporre un‘immagine sulla trama della parola che, correndo, si compone e scompone. I colori sono quelli della città partenopea: il giallo del tufo, il grigio del basalto e delle strade antiche, i colori del mare e del cielo, il rosso del fuoco che corre sotto il suolo.
«Sento – commenta l’autrice – ogni lavoro come un composizione poetica di una sola parola che si sviluppa da quella scrittura, proseguendo attraverso le emozioni che la pittura e il colore inducono. Il tutto simultaneamente».
Anche in “Rosso” le lettere si sovrappongono, escono dal quadrato ma restano sempre leggibili. Sono in movimento. «L’opera – racconta – nasce dal pensare il rosso come scrittura e come pittura. Un colore potente, dionisiaco, che invade tutto, corre incontro a chi guarda, non si può che cedergli».
La mostra è una sorta di bilancio del lavoro svolto in questi anni ricercando materiali, argomenti, esperienze per arricchire le sue tematiche. Una passione, quella per l’arte, che l’accompagna da sempre tanto da scegliere di insegnare Italiano in un liceo artistico, l’unico luogo capace di conciliare la sua professione di docente con il richiamo che esercitavano su di lei pennelli e colori.

"Rosso" di Ilia Tufano\ilmondodisuk.com
“Rosso” di Ilia Tufano

Così, a conclusione della sua esperienza di insegnante, dà vita all’associazione MA, Movimento Aperto, che negli anni si è rivelata un punto di riferimento per tantissimi artisti, poeti e scrittori che nello spazio culturale di via Duomo (in piazzetta Filangieri), hanno trovato ospitalità e professionalità.
Per Ilia, scrive Irace: «…è stato naturale, ad un certo punto, proporre al pubblico le sue opere. Le sue mostre, ben accolte dal pubblico, hanno consolidato in lei la consapevolezza della “necessità” di vivere questa stagione creativa, di ricercare forme comunicative che andassero al di là delle parole…».

“Sensibili scritture” di Ilia Tufano
sala delle Terrazze – Castel dell’Ovo
dal 26 giugno al 16 luglio 2018
Orari: da lunedì a sabato dalle 9 alle 18, domenica dalle 9 alle 13
Tel. 333/2229274

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