Le dimensioni dell’arte portano la firma di Lucio Salzano.  Così s’intitola  la mostra  che il regista, creatore di format originali e raffinato artista propone dal 23 settembre (opening alle 17) al Ninfeo della Certosa fino al 7 ottobre.
Un’iniziativa di Jubox teatro in collaborazione con il Polo Museale della Campania e il coordinamento scientifico della direttrice del Museo, Rita Pastorelli proposta in occasione delle giornate europee del patrimonio.
L’intervento è parte di un progetto complessivo dal titolo Le dimensioni dell’arte che si svolge in diversi luoghi del nostro Paese e si interroga sul valore dell’arte fuori dagli schemi e dai valori che il mercato le assegna. La prima tappa si è svolta sempre a Napoli, alla Modart Gallery di Sabina Albano in aprile.
In occasione del vernissage, ci sarà una performance: ne farà parte integrante il tappeto sonoro eseguito  dal vivo da Antonio Onorato (che lo ha anche composto) con la sua breath guitar, in un intreccio multimediale di musica, arte visiva, parole e azione scenica.
E’ l’autore stesso a spiegare il suo work in progress: «Terminerà nella primavera del 2019 con la pubblicazione di un catalogo/video che sarà testimonianza delle varie tappe effettuate di questo format espositivo. Il concept prevede una serie di performance nelle quali le dimensioni dell’arte coincidono con le dimensioni dello spazio in cui l’artista agisce modificandolo, sia esso lo spazio limitato di una tela o quello della location che diventa a 360° palcoscenico dell’azione. E lo modifica non solo con l’opera estemporanea che realizza nei diversi spazi, ma anche grazie alla presenza delle altre sue opere/oggetti di scena che restano poi esposti nei giorni successivi come elementi che hanno fatto parte della performance avvenuta. Sono sempre stato un appassionato della pittura. Fin da bambino frequentavo i musei, leggevo libri di storia dell’arte, ho anche frequentato un corso di pittura molti anni fa anche se sono concettualmente un autodidatta. Sono anni che dipingo anche se solo ultimamente ho deciso di esporre perché convinto dal parere molto positivo che alcuni esperti hanno espresso sulle mie opere».
In foto, una delle sue opere oniriche

 

 

 

 

 

 

 

 

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