Emergenza ambientale. E’ il tema che ispira la nuova mostra organizzata dall’associazione culturale Movimento Aperto guidata da Ilia Tufano, in via Duomo 290/C: “Punto di svolta” di Marisa Papa Ruggiero. Allestita fino all’11 gennaio 2020, la personale è composta da un ciclo di otto opere pittoriche di varia dimensione, caratterizzate da un perfetto equilibrio tra le varie parti che le compongono.
Negli ultimi mesi la salvaguardia dell’ambiente è diventata questione calda e oggetto di proteste globali, si pensi agli ormai diffusi Fridays for Future. Di certo, però, questa sconcertante emergenza è nota a tutti e denunciata dagli esperti da tantissimo tempo ormai, sicuramente prima che a parlarcene fosse Greta Thunberg, cui però bisogna riconoscere il merito di una importante operazione mediatica di sensibilizzazione, soprattutto tra le più giovani generazioni.
Marisa Papa Ruggiero, che vive e lavora a Napoli, è nota soprattutto per la sua attività di scrittrice e poetessa, ha pubblicato, infatti, ben dodici libri di poesia e il romanzo “Oltre la linea gialla”. Le opere esposte in mostra non hanno l’obiettivo di seguire le ultime mode ambientaliste, il suo percorso è longevo e ragionato, ben radicato nella sensibilità dell’artista che sceglie di agire attraverso l’arte, esprimendosi mediante un attivismo di tipo poetico invece che puramente politico.

Ma| ilmondodoisuk.com
Qui sopra, Marisa papa Ruggiero con Stefano Taccone al ma per l’inaugurazione della mostra. In alto, una delle opere esposte(fonte Facebook)

 «La mia pittura – racconta  – sempre presente a livello cerebrale nella scrittura stessa, passa adesso il suo punto di svolta mostrandosi come cosa altra rispetto a prima».
Con questo lavoro si concentra nuovamente sull’arte figurativa ma il modus operandi è lo stesso che utilizza anche nella scrittura. Sfruttando la sua affascinante capacità di celare e scoprire i concetti ottiene, come risultato finale, opere essenziali e raffinate, siano esse letterarie o illustrate.

 Punto di svolta è accompagnata dal testo del critico d’arte Stefano Taccone, Marisa Papa Ruggiero: evocare e velare prima dell’urlo.  «Forse – scrive il critico – l’atmosfera che più si avvicina al presente-futuro evocato-paventato da questa mostra e da questa generazione è quella di un quadro come L’urlo di Munch […] Il vero scarto rispetto alle atmosfere munchiane è in un particolare quasi banale: qui manca pressoché del tutto il picco dell’urlo, e forse solo i due dipinti che recano frammenti di un quotidiano potrebbero portarne un’eco; qui siamo piuttosto al prima-dell’-urlo, sulla sua soglia. Rispetto ai tempi di Munch infatti le condizioni psico-percettive dell’uomo sono cambiate. Siamo saturi di urla di plastica e di pixel! […] Siamo saturi insomma di urla simulate, urla cui non corrispondono ferite. Può darsi che nel tempo della ferita estrema, essa risulterà così profonda che non resterà più fiato per urlare…».
La tutela dell’ambiente è una sfida culturale, decisamente non nuova, che travolge in pieno l’uomo del nostro tempo. Salvare il pianeta è un’emergenza e farlo in tempo, senza aspettare che sia troppo tardi, si configura come dovere e allo stesso tempo estrema necessità.
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Orari della mostra
il lunedì e il giovedì, ore 17-19, il mercoledì ore 10.30-12.30 e su appuntamento.

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