Nella terra di Gomorra, nel quartiere con un alto livello di disoccupazione, dove diversi giovani tra i 20 e i 29 anni non studiano né lavorano, a ridosso della circumvallazione esterna di Napoli, cresce la più bella libreria napoletana: La Scugnizzeria (foto), ovvero la casa degli scugnizzi. È uno spazio di 140 metri quadri, totalmente dedicato ai giovani del territorio.
Una Piazza di spaccio di libri come spiega il fondatore Rosario Esposito La Rossa, libraio, scrittore, editore, la prima enolibreria di Scampia e Melito, dove possono essere acquistati libri made in sud, ma anche prodotti tipici, quale miele, vino, artigianato locale e cd musicali.
«I libri – sottolinea l’editore – qui funzionano proprio perché c’è il bisogno. Le difficoltà sono enormi, ma proprio nelle difficoltà si ha bisogno di un appiglio. Ma i soldi spesso mancano, e le famiglie che arrancano non hanno certo in testa di comprare i libri ai loro ragazzi. Non è solo questione di modelli culturali, ma anche di cruda sopravvivenza. Quando si entra nella nostra libreria, un cartello dice: “Piazza di spaccio di libri”. Dove prima si vendeva droga ora si spacciano libri. E ci sono scaffali con libri gratuiti, i libri “sospesi”: c’è gente che compra libri per chi non può permetterselo».
A Scampia, molte mamme tirano avanti con difficoltà. E per chi non ha i soldi è nato il libro sospeso. Si va in libreria, si compra un libro, scegliendone poi un altro per un ragazzo povero del quartiere, lasciandolo alla cassa. Successivamente, saranno i librai a decidere a chi darlo. Oppure lasci una piccola somma, e il ragazzo povero si sceglierà un libro.
«Sono i ragazzi il nostro obiettivo aggiunge. Facciamo molte attività sociali: laboratori di recitazione, stiamo per aprire una palestra dei mestieri, faremo un museo dell’arte tipografica, abbiamo rilevato il marchio editoriale di Marotta&Cafiero, pubblichiamo libri di scrittori stranieri importanti, guardiamo al mercato nazionale».
E conclude: «Non pensiamo a pizza, caffè e mandolino per i turisti, e nemmeno a fare business. Ed è chiaro che non ci arricchiremo con i libri, ma lavoriamo con successo e dignità perché qui c’è bisogno del nostro lavoro. E dove c’è il bisogno c’è la forza per affrontarlo».

 

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