La giornata della memoria come momento dinamico. E’ questo il monito, più volte ripetuto, in sala giunta a palazzo San Giacomo nella ricorrenza annuale della giornata della memoria.

Protagonisti, ragazzi e bambini, che riempiono la sala del municipio, ascoltando attentamente le parole e le testimonianze dei sopravvissuti all’orrore.

La scuola si apre cos al ricordo e alla memoria, seguendo un percorso, voluto dall’assessore all’istruzione Gioia Rispoli e dall’assessore alla memoria Diego Guida, che ha coinvolto vari istituti napoletani, come le elementari Vanvitelli e l’istituto tecnico Galiani.

La Vanvitelli è legata fortemente al ricordo della Shoah e delle leggi razziali del 1938, come ci racconta la breve recita dei bambini e il brano musicale eseguito da un ex alunno.

Anche l’istituto Galiani, come spiega la professoressa Falco, è particolarmente legato alla Giornata della memoria: infatti gli studenti, attraverso un originale progetto, hanno conosciuto l’orrore dell’olocausto e visitato il campo di Auschwitz.

Ed è proprio la professoressa Falco a chiedere il patrocinio del Comune per i prossimi progetti, tra cui una “pietra di inciampo” in ricordo di Sergio De Simone, piccola vittima napoletana della follia nazista, davanti alla casa da cui venne prelevato.

Anche la comunit  ebraica napoletana, che ha partecipato nella persona di Pierluigi Campagnano e del ministro di culto Pier Paolo Punturelli, è chiara nel ribadire l’importanza del ricordo e della memoria: un ricordo non solo dei giusti e del bene, ma anche e soprattutto dell’orrore e dell’assenza di bene che ha reso possibile quell’immane tragedia perch, come ammoniva Primo Levi, è avvenuto e può avvenire di nuovo.

Il filmato proiettato in sala “Dal cancello secondario: storie di ebrei a Napoli”, realizzato dall’universit  Federico II nel 2002, ha mostrato le testimonianze di sopravvissuti ebrei napoletani, perch Napoli deve conoscere gli esempi di solidariet  ma ricordare anche le sue colpe, poich, come spiega la docente Gabriella Gribaudi, l’orrore era qui davanti a noi e non solo nei campi.

Il progetto di un tavolo dedicato alla memoria e la costruzione di un monumento per tutte le vittime dell’odio, religioso o razziale, è quindi una priorit  per il Comune partenopeo, e ciò si capisce anche dalle parole del rappresentante del progetto, Carlo Cremona, che ricorda anche tutte le altre vittime, dagli omosessuali ai nomadi, ai portatori di handicap, nella speranza che la storia, con i suoi orrori, ci guidi verso un futuro diverso.

A dieci anni dalla sua istituzione, nel luglio 2000, la Giornata della memoria si propone quindi come momento di ricordo più maturo e propositivo, in cui si possano amalgamare progetti e speranze per un futuro migliore mai macchiato dall’odio.

Nella foto, Anna Frank

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