Il fulmine della terra. E’ lo spettacolo scritto e diretto da Mirko Martino che andr  in scena oggi, marted 10 febbraio, alle 21, al nuovo teatro Sancarluccio (via San Pasquale a Chiaia 49- Napoli, il biglietto costa 15 euro). Sul palco, Orazio Cerino. Unica data esclusiva a Napoli per la pièce finalista al Roma fringe festival 2014 con la nomination per premio al miglior attore (con il patrocinio del Giffoni film festival).
E’ il terremoto il filo conduttore del lavoro. Trent’anni. La distanza che divide una generazione da un’altra. Lo spazio che separa una storia da un’altra. Trent’anni fa c’era una terra che oggi non c’è più. In mezzo c’è una data, il 23 novembre del 1980, e la scossa tellurica lunga 100 secondi. Lunga trent’anni. Le case sono state ricostruite, i morti compianti, i fondi spesi. Ma la terra continua a tremare, perchè i conti con il passato sono ancora aperti, perch c’è ancora qualcosa che aspetta di essere recuperato. Trent’anni fa, l’Italia cantava “Disco Bambina” con Heather Parisi, esultava per l’oro di Pietro Mennea, indossava i pantaloni stretti di Miguel Bosè, ballava al suono della Disco-music. Trent’anni fa, l’Italia si guarda allo specchio nelle macerie dell’Irpinia e non si riconosce.
Basato su articoli di giornale, testimonianze e documenti originali, lo spettacolo ricostruisce i primi giorni del sisma raccontando, a volte con ironia e a volte con crudezza, le storie delle vittime e dei soccorritori, i ritardi, l’impreparazione e gli errori dei soccorsi; ma è pure il racconto di un’epoca, un’ironica e a tratti dolorosa narrazione dell’Italia del 1980, rivissuta attraverso le musiche, i film e la TV di quegli anni, che rendono ancora più amaro il contrasto tra la spensieratezza dell’ “Italia da bere” e la tragicit  del sisma.

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