Dopo undici anni dal restauro della Rota degli Esposti, Incontri Napoletani (Associazione Onlus di arte, cultura e attualit  fondata nel novembre del ’92 dalla scrittrice Tina Giordano Alario con il patrocinio morale dell’assessorato alla cultura del Comune di Napoli), ritorna nella basilica della SS. Annunziata Maggiore di Napoli. Anche se gi  un anno fa, l’associazione si è occupata di due esempi dell’arte del commesso marmoreo a Napoli che rischiavano di perdersi per le pessime condizioni conservative il portale della Cappella del Tesoro e il grande ciborio a base ottagonale, entrambi miracolosamente scampati all’incendio che distrusse la chiesa nel 1757.
Questa volta però la basilica della ss. Annunziata maggiore (Via Annunziata, 34) fa da sfondo alla presentazione di due installazioni dell’artista Teresa Mangiacapra, nota al gran pubblico come “l’artista degli angeli”; L’ artista, in arte Niobe, dal 1970, fa parte del gruppo delle Nemesiache, creato tra Napoli, Roma, Milano e Parigi, un gruppo operante a livello nazionale e internazionale. La ricerca dell’artista imperniata sul soggetto angelo, ricorrente nelle sue opere, esprime la grande esigenza di trovare nella realt  e intorno una dimensione di serenit  ed armonia per s e per gli altri.
La mostra partir  il 25 marzo, festa dell’Annunciazione alla Vergine Maria. Le installazioni saranno esposte nelle cappelle laterali della crociera della basilica. La prima opera “La ruota della vita’, posta nella cappella destra dedicata alla Strage degli Innocenti’, rappresenta due angeli con una lancia ai lati di una ruota di carro che simboleggia la Ruota degli Esposti. Le installazioni sono in legno e altri materiali come ferro, carta e racchiudono una forte spiritualit . Spiega “Gli angeli sono accoglienza e difesa, la ruota indica il tempo/destino; monito ad essere responsabili e ad avere rispetto per chi genera e per chi è generato. Rispetto per la donna e responsabilit  verso i bambini per evitare le stragi degli innocenti”.
A sinistra invece, nella cappella del martirio di Santa Barbara, la seconda installazione “angeli invisibili, messaggeri d’amore”. Sei sculture in tufo, creta, ferro; e anche qui si ripete il tema del tempo, in quanto memoria,memoria che rinnova il dolore di eventi tragici come quello del “fuoco distruttore di vite e architetture…perch è il fuoco che ha reso scheletro sedia ed orologio; l’artista ne ha raccolto, tra le ceneri, le spoglie e poi le ha assemblate…”. Una rielaborazione personale del dolore, che può essere superato solo con l’amore e con l’aiuto degli angeli. Le opere saranno visibili tutti i giorni fino al 10 aprile negli orari di apertura della basilica, e ci dalle 730 alle 1200 e dalle 1700 alle 1900; la domenica invece dalle 730 alle 1300.

In foto, particolare dell’invito e delle opere in mostra

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