Shazar Gallery ospita Gabriel Orlowski, l’artista che gioca con la luce. È prevista per sabato 8 febbraio l’inaugurazione della mostra Technicolor, l’appuntamento è fissato per le 18 e l’esposizione resterà allestita nella Galleria di via Pasquale Scura fino al 31 marzo prossimo.
Classe 1989, il giovane fotografo Gabriel Orlowski vive e lavora a Varsavia. Nel 2018 è stato inserito nella lista dei più importanti giovani artisti polacchi, rientrando, secondo la rivista Contemporary Lynx, tra i “Giovani Lynx”. Ha conseguito il master in Fotografia presso il dipartimento di fotografia della Scuola nazionale di cinema, tv e teatro di Łódź ed è autore e collaboratore di diverse riviste e di libri d’arte.


Non si occupa, però, solo di fotografia e di linguaggi digitali ma anche di musica. Si possono contare numerose sue partecipazioni a mostre, sia collettive che personali, in tutta Europa, tra queste ne ricordiamo alcune: Agnes B. Galerie du Jour a Parigi nel 2014, Galeria Leto a Varsavia nel 2015 e Zigutamve a Vienna nel 2018, nello stesso anno è stato anche protagonista di una mostra durante la Warsaw Gallery Weekend, nello Stroboskop Art Space.
Gabriel Orlowski ha scelto Napoli, e la Shazar Gallery, per la sua prima personale italiana. L’artista polacco ha ideato questo progetto fotografico proprio pensando, in maniera specifica, alla Galleria di Giuseppe Compare e ai suoi spazi, si tratta infatti di un’esposizione esclusiva.
La mostra Technicolor mette al centro la luce, d’altra parte proprio nell’etimologia della parola “fotografia” vengono gettate le basi di questo indissolubile sodalizio, il termine deriva dal greco e significa letteralmente “scrivere con la luce”. Ciò che forse più di ogni altra cosa determina la buona qualità di uno scatto è proprio la capacità del fotografo di poter gestire (o assecondare) la luce, in questo Orlowski riesce perfettamente.
In Technicolor l’artista espone nove fotografie realizzate proprio per questa occasione espositiva. Nei suoi scatti la luce modella, o meglio ri-modella, le superfici su cui si posa, gioca con le strutture e le trasforma fino a dare loro una consistenza eterea e autonoma. L’occhio riesce ad andare oltre l’oggetto ritratto proprio grazie alla relazione che quest’ultimo innesca con la luce che lo colpisce, questo intrigo porta il fruitore in uno spazio diverso, una realtà differente che consente di indagare nuove prospettive.
«Lascio filtrare un poco di luce – racconta l’artista a proposito di questo suo lavoro – lascio che la stanza sia inondata da una sottile aura di psichedelia, e aspetto che essa si insinui vicino alla soglia, che proietti la sua ombra sui muri o che scivoli su una distesa d’acqua, evitando qualsiasi contatto diretto… solo allora sono consapevole che essa, la luce è proprio lì».
La luce diventa un mezzo per compiere nuove scoperte e rende dinamico e mutevole, attraverso un gioco di ombre e riflessi, ciò che invece è statico, immobile, anima ciò che è inanimato. Orlowski lavora fotografando ciò che è pulito, lineare, superfici nette, forse addirittura piatte, che grazie alla luce prendono vita, si accendono, si animano, diventando addirittura come decorate.
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La mostra resterà aperta dall’8 febbraio al 31 marzo 2020, dal lunedì al venerdì dalle 14.30 alle 19,30 e il sabato su appuntamento.
Im foto, l’ingresso della galleria e 3 opere del giovane fotografo polacco

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