“Il vino è un essere vivente. Amo immaginare l’anno in cui sono cresciute le uve di un vino. Se c’era un bel sole, se pioveva. E amo immaginare le persone che hanno curato e vendemmiato quelle uve…Perch una bottiglia di vino è un qualcosa che ha vita. E’in costante evoluzione e acquista complessit , finch non raggiunge l’apice” questa la filosofia che si respira nell’interessante volume: ” Scenari di marketing del vino. Una prospettiva al femminile”( Pag. 216 euro 25 ) curato da Andrea Rea (professore di marketing e Brand Management all’Universit  La Sapienza di Roma, Ph.D in Economia Aziendale e Management presso l’Universit  di Venezia, in SDA Bocconi docente senior dell’Area Marketing, responsabile dell’ Osservatorio Marketing del Vino e della Iveco Accademy).. Con i contributi di: Pia Donata Berlucchi, Arianna Brioschi, Alessandra Carlone, Roberta De Sanctis, Michele Gnecchi, Giusi Mainardi, Carlo Schettino, Giuliana Tassone, Karin Zaghi, edito da Franco Angeli per la nuova collana Fine Food & Beverage. Il libro sar  presentato alla Feltrinelli di piazza dei Martiri a Napoli,marted 27 alle 18, con l’autore interviene Pia Donata Berlucchi che ne firma la prefazione.
Tra le pagine il sondaggio promosso dall’Associazione delle Donne del Vino, realt  emergente e altamente qualificata nella filiera, (effettuato in occasione del suo ventennale). E’ stato chiesto alle oltre 200 associate: produttrici, donne che svolgono attivit  di marketing, enotecarie, sommelier, ristoratrici, dove va l’ affascinante universo del vino e con quali metodologie di mercato. Un trascinante filo conduttore scorre denso, leggero, bianco o rosso sin dalla prima parte del pamphlet dove si mesce un “prodotto storico” ben saldo alla terra, alla tradizione, alla cultura, alla civilt  e, al tempo stesso, proiettato nel futuro con innovative tecniche di marketing che hanno come obiettivo il cliente da raggiungere da convincere e non costringere, con un “soft power” tutto femminile . Donne imprenditrici non più all’ombra di mariti, padri e fratelli, ma in prima linea con vero “fiuto”e in sintonia con i fitti sentieri del vino. Alla ricerca dell’eccellenza, indipendentemente dalla dimensione dell’azienda, dalla tipologia e dalla data di nascita dell’ impresa. Con un vino che coinvolge tutti e cinque i sensi e rientra cos nella categoria dell’ “experience good”:beni di cui si possono conoscere alcune caratteristiche principali solo con il consumo.
Nella seconda parte del volume, percorriamo con alcuni produttori, cinque priorit  di marketing del vino, attraversiamo l’Italia da sud a nord “immenso giacimento di vini”, dove le aziende fanno sempre di più leva sulla comunicazione, trasformando le bottiglie in “liquid postcard”: scrivere e spedire l’ insolita cartolina è il nuovo ruolo dei produttori. Approdiamo in enoteche, ristoranti dove ci siidentifica con un certo stile di vita, si vive lo “Ste symbol” (capacit  del vino di trasmettere la personalit , il gusto di ciascuno), in un’atmosfera in cui il cliente “incontra le bottiglie” e può assaporare il fattore “E”( Entertainment): esperienza piacevole, divertente,ludica. Gli eventi organizzati dentro e attorno le Aziende le rendono sempre più musei naturali da visitare degustare, sorso dopo sorso, fino a perdersi nei sensi.
A questo colorato e rituale mondo dai ritmi lenti hanno dato vita e viti in Campania,tra gli altri, i proprietari di Terradora: societ  Semplice Agricola legata alle Terre di Campania dal 1978, Paolo, Lucio e Daniela Mastroberardino che hanno perseguito un “Rinascimento vitivinicolo” in controtendenza con l’abbandono dei campi che ha caratterizzato gli anni settanta. Con oltre 1.200.000 bottiglie,oggi l’azienda una mirabile realt  che si racconta cos: “Da un’antica e ricca tradizione la passione che anima il presente”.
A proporre vini ” fuori moda” i Martusciello, un’altra famiglia sondata nel libro tra le “Donne del Vino”, dedicata da tre generazioni al nettare degli dei. Con la loro azienda: “Grotta del Sole” hanno recuperato la zona della Campania Felix, un opera di vera “archeologia enologica”. Elena Martusciello dirige con competenza l’impresa che lavora su terre dimenticate di enorme ricchezza artistica e “vocazione vitivinicola”. “Dal passato i vini del futuro” la frase che accompagna le discrete e appassionate orme della famiglia sul territorio.

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