Le tute blu degli scaricanti di porto diventano  drammatiche bandiere di denuncia. Lottano contro i metodi banditeschi del caporalato e gli efferati delitti. Una ribellione forte fatta di momenti caotici, violenza,  volti, parole e gesti in napoletano contemporaneo, con atmosfere noir dei porti e angiporti cittadini. Tutto questo è Fronte del porto, lo spettacolo di Alessandro Gassmann fino al 25 novembre al Bellini, che tiene con il fiato sospeso fino all’ultimo. Bello con una elegante regia, piena di idee innovative.
 Spiega Gassmann: «Continua la mia collaborazione con il Teatro Bellini, struttura teatrale giovane e coraggiosa, la più vivace realtà teatrale di Napoli in questo momento, e mi piace continuare il mio lavoro di regista con Daniele Russo, nel quale ho trovato un interprete ideale  e  credibile  per  raccontare  i  limiti e i  difetti umani di  protagonisti imperfetti, ma proprio per questo emozionanti».

Fronte del porto| ilmondodisk.com
Nelle foto di Mario Spada, due momenti di scena

L’ opera teatrale è tratta dall’omonimo film  con soggetto e  sceneggiatura di Budd Schulberg per la regia di  Elia Kazan. Marlon Brando, interprete principale. Il film vinse ben otto Oscar, era il 1954.
Oggi la produzione del teatro di via Conte di Ruvo propone un interessante adattamento teatrale di Enrico Ianniello in lingua partenopea. La rappresentazione  ci porta nelle ombre cupe e piene di suspense di una Napoli di 40 anni fa, quando la nostra città veniva usurpata, maltrattata, stuprata dalla camorra, dal caporalato.
Potrete assistere a momenti storici di una epoca violenta in cui i clan erano in guerra e il popolo ne pagava le conseguenze. Davanti agli occhi sfila una cruda realtà che racconta il sociale, l’ illegalità,  i mali che attanagliano e addolorano, ancora oggi in certi ambienti, il popolo partenopeo.
La storia si svolge tra Calata Marinella e la sua  baraccopoli, la chiesa del Carmine, il  molo  Bausan, la darsena Granili, la casa del portuale. Una scenografia d’effetto con ambientazioni fatte di capannoni, magazzini di rimessaggio, profili di navi che affascinano.
Il regista è stato accurato nella scelta di tutto, dai costumi di Mariano Tufano che ricordano perfettamente nei colori e nello stile quell’epoca alle musiche curate da Pivio e Aldo de Scalzi.
Daniele Russo ci regala una grande rigorosa prova di attore con presenza scenica e gestualità mai caricata, calandosi perfettamente nei panni di Francesco Gargiulo detto ‘o piccirillo, un personaggio difficile. Ex pugile, uomo  maldestro, impacciatolo, quasi ritardato, ma pieno di sentimenti e amore verso la sua città.
Un lavoro corale diretto con “carnale” professionalità. Non  è da meno tutto il cast d’eccezione formato da  Antimo Casertano, Orlando Cinque, Sergio Del Prete, Francesca De Nicolais, Vincenzo Esposito, Ernesto Lama, Daniele Marino, Biagio Musella, Edoardo Sorgente, Pierluigi Tortora, Bruno Tràmice, tutti bravi, senza nessun eccesso recitativo, in perfetta sintonia con il testo.
«Credo che in questo momento – sottolinea Gassmann nelle note di regia- in questo paese non ci sia storia più urgente da raccontare di Fronte del porto. Una comunità di onesti lavoratori sottopagati e vessati dalla malavita organizzata, trova attraverso il coraggio di un uomo la forza di rialzare la testa e fare un passo verso la legalità, la giustizia, la libertà».
Il parco luci, che si sposa perfettamente con la messinscena, è firmato da Marco Palmieri. Le  videografie, che danno una atmosfera giusta nel contesto teatrale, sono di Marco Schiavoni.
Uno spettacolo da non perdere. Quando cala il sipario il pubblico regala un affettuoso e caloroso applauso alla compagnia. Coraggiosa, la scelta del Bellini di proporre un cult della cinematografia americana in una chiava tutta napoletana, una scelta importante condivisa dai numerosi spettatori.
Dopo Napoli, lo spettacolo sarà a  Lugo (1 e 2 dicembre), Forlì (1, 2, 3 febbraio 2019), Savona (5 -7 febbraio) e infine al Verga di Catania dal 19 febbraio al 3 marzo.
Per saperne di più
http://www.teatrobellini.it/

 

 

 

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