Nell’immaginario collettivo pronunciare il nome di Messalina significa evocare lussuria, seduzione, cupidigia e bramosia. Alla consorte dell’imperatore romano Claudio, morta giovane e passata alla storia come personaggio negativo, è dedicato l’ultimo libro di Daniela Musini da poco in libreria per Piemme: “Messalina”.
L’autrice, che ci ha abituate a una scrittura attenta alle suggestioni dell’ambientazione e alla dovizia di particolari nella ricostruzione biografica, conferma le sue doti in questo primo romanzo storico ambientato nella Roma antica.
Valeria Messalina, la madre Domizia Lepida e la zia Agrippina che, morta Messalina ne sposerà il marito assurgendo al titolo di Augusta, sono le figure femminili forti che emergono con vividezza nel racconto. Donne che non si accontentano dei ruoli residuali che il modello sociale per loro prevede e agiscono, con intraprendenza, per ritagliarsi spazi in cui esercitare quel potere cui ambiscono.
Musini tratteggia i personaggi con perizia scavando nel loro animo, nei sentimenti e – senza censure -nelle pulsioni, ognuna di loro imbastisce intrighi, corrompe, seduce e afferra ciò che vuole ma la corsa sfrenata di Messalina (25 d.C.-48 d.C.) si fermò presto, a soli ventitré anni, pagò con la vita le sue scelte come accadrà ad Agrippina fatta assassinare dal figlio Nerone, divenuto imperatore dopo la morte di Claudio, infastidito dal potere e l’ingombrante personalità della figura materna.
Le pagine sono ricche di riferimenti storici e l’abilità dell’autrice è nell’intreccio tra questi e la trama romanzata con cui accompagna chi legge nella vita delle famiglie aristocratiche della Roma imperiale. La Messalina di cui leggiamo è di una bellezza abbagliante e andata, adolescente, in moglie a un uomo molto più vecchio di lei è inquieta e in cerca di trasgressione, trasuda vizio e concupiscenza e del capriccio fa la sua condotta.
Quando si innamora di Gaio Silio, che per lei ripudia la moglie, in assenza dell’imperatore inscena il loro matrimonio e i fedelissimi di Claudio approfittano dell’eccesso per porre fine alla sua ascesa. Su di lei calerà la damnatio memoriae, il suo nome sarà cancellato, la sua vita obliata e ai posteri tramandata come interamente votata a insaziabili appetiti sessuali, assassini e atti di crudeltà, emblema della dissolutezza.
A ben vedere il suo comportamento non si discostava poi molto da quello di diversi uomini della sua stessa classe sociale… ma, si sa, il doppio standard è in vigore da millenni e qualche dubbio sulla versione fino a noi giunta va facendosi strada. La costruzione narrativa, in uno stile fluido, si avvale della presenza di una ancella,
Lavinia, che ripercorre la vita della padrona da lei amata dalla sua casa affacciata sul Golfo di Napoli – a Stabiae, l’odierna Castellamare di Stabia non lontano da Sorrento – nel giorno della terribile eruzione del Vesuvio del 79 d.C. che distrusse Pompei ed Ercolano, il luogo dove morì Plinio il Vecchio che vi si era recato per osservare il fenomeno e raggiungere, secondo le lettere di Plinio il Giovane a Tacito, amici da soccorrere.
Dopo le tante donne raccontate nei libri precedenti l’autrice si concentra su una figura femminile della storia antica che, ancor oggi come tante, porta con sé lo stigma della seduzione sfrenata, dell’arte dell’inganno e della subdola manipolazione degli uomini al fine di ottenere vantaggi e benefici. Il messaggio che ci affida Musini è chiaro: Messalina fu donna del suo tempo che non si tirò indietro innanzi alla possibilità di ottenere quel che voleva.
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IL LIBRO
Daniela Musini
Messalina
Piemme
Pagine 341
euro 18,90
L’AUTRICE
Daniela Musini nata a Roseto degli Abruzzi, è scrittrice, pianista, attrice e autrice teatrale ed è conosciuta come una delle più acclamate interpreti dell’opera di Gabriele d’Annunzio. Ha allestito i suoi recital/concert e i suoi monologhi, dedicati a Eleonora Duse e Maria Callas, in Italia, Russia, Giappone, Francia, Bielorussia, Germania, Polonia, Turchia, Stati Uniti e Cuba. Oltre alla stesura di testi teatrali, ha al suo attivo saggi e biografie, e con Piemme ha pubblicato con successo la trilogia: Le Magnifiche. 33 vite di donne che hanno fatto la storia d’Italia, Le Indomabili. 33 donne che hanno stupito il mondo, Le Incantatrici. 33 donne che hanno sedotto il mondo. Per la sua versatile attività artistica e per i prestigiosi traguardi raggiunti le sono stati conferiti 39 premi letterari nazionali ed internazionali e 20 premi alla carriera.
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